Preservazione della fertilità
Lavoro a realizzare il desiderio di diventare genitori!
Dott.ssa Sara Ricciardi
Preservazione della fertilità
Il trattamento di preservazione della fertilità consiste nel prelievo e conservazione degli ovuli per l’uso futuro, in modo da poter così decidere il momento adeguato per avere figli.
La
crioconservazione degli ovociti
offre uno strumento efficace per la preservazione del potenziale riproduttivo di una donna e consente una pianificazione della gravidanza nei diversi scenari e contesti sociali e in relazione alle scelte e al vissuto di ogni singola donna.
Il congelamento del liquido seminale è una delle tecniche accessorie che riguarda la Procreazione Medicalmente Assistita.
Crioconservazione
ovocitaria
La capacità riproduttiva di una donna può essere compromessa da patologie oncologiche, come il tumore della mammella, dell’ovaio e dell’utero, da patologie sistemiche o da malattie ginecologiche come l’endometriosi severa che, pur essendo una malattia benigna, può compromettere severamente il patrimonio ovarico. Inoltre, l’1% delle donne può essere esposto ad un rischio genetico di menopausa precoce che può insorgere prima dei 40 anni.
Tra le indicazioni alla crioconservazione ovocitaria per la preservazione della fertilità femminile, rientrano anche quelle più personali che interessano donne che per vari motivi decidono di posticipare la ricerca di una gravidanza.
L’efficacia della crioconservazione ovocitaria dipende dall’età, dalla riserva ovarica e dall’indicazione al trattamento.
Crioconservazione
del liquido seminale
La crioconservazione del liquido seminale è un processo standardizzato che consente di preservare la vitalità degli spermatozoi per lunghi periodi. Al paziente viene richiesto di eseguire una raccolta di liquido seminale all’interno di un contenitore sterile, rispettando le normali procedure previste per l’esecuzione di uno spermiogramma ed eseguendo preventivamente specifici esami infettivologici.
Giunto in laboratorio, il liquido seminale viene analizzato, per la valutazione dei parametri macroscopici e microscopici, e processato in base ai valori riscontrati. Dopo il trattamento, si procede alla crioconservazione miscelando il campione con un terreno contenente specifici crioprotettori e caricando questa soluzione all’interno di specifici dispositivi di supporto, tubi o paillettes, opportunamente identificati in maniera univoca. Si procede con una graduale incubazione del campione fino ad arrivare alla temperatura dell’azoto liquido (-196°C), nel quale poi saranno stoccati e conservati.
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